Sospesa nell’aria come un pensiero che non vuole cadere, la lampada Ra si libra in forma di cono sottile e preciso, una geometria essenziale trafitta con grazia da sottili bacchette incrociate, come stecche di un aquilone pronto a librarsi nei cieli. Le aste, leggere ma decise, non la imprigionano: sembrano piuttosto sorreggerla, come se la luce stessa fosse tenuta in equilibrio da un vento invisibile.

Il cono raccoglie e rifrange la luce con discrezione, trasformandola in un bagliore diffuso e morbido, che accarezza lo spazio senza mai invaderlo.

Non abbaglia, non impone: sussurra. La luce che emana si posa su pareti e superfici come la luna sull’acqua, creando ombre lievi e profondità intime, quasi a voler proteggere i pensieri e le conversazioni.

È più di una fonte luminosa: è un oggetto poetico, un gesto sospeso tra terra e cielo, capace di portare un’elegante bellezza in ogni ambiente.